Dal 2022 le Pubbliche Amministrazioni devono redigere il PIAO Piano Integrato di Attività ed Organizzazione, ovvero un documento obbliga a fare tre importanti passaggi nel processo programmatorio:
- integrazione programmatica (lo sviluppo sequenziale, omogeneo e discendente tra strumenti di programmazione “alta”, vedi il DUP ed il PEG, e l’integrazione tra diverse prospettive programmatiche come il Piano del Fabbisogno di Personale o le misure di prevenzione del rischio corruttivo);
- finalizzazione programmatica (convergenza sinergica delle diverse prospettive programmatiche verso l’orizzonte comune della generazione di quello che viene chiamato “Valore Pubblico”);
- qualità programmatica (il PIAO deve diventare uno strumento di rendicontazione, quindi obbliga l’Ente a porre molta attenzione a obiettivi temporizzati, indicatori multidimensionali, baseline di partenza, target da raggiungere, responsabilità sugli obiettivi, risorse umane adeguate).
Si tratta pertanto di una vera e propria rivoluzione copernicana, che costringe l’Ente a ripensare il proprio modo di operare, oggi rivolto prevalentemente all’output, ovvero alla misurazione della performance, per guardare maggiormente se non esclusivamente, all’outcome, all’impatto (o benessere) generato, e chiamato Valore Pubblico. Partendo da questa logica, che è il fondamento del PIAO, il Comune di Gubbio ha messo a punto il proprio modello di misurazione del Valore Pubblico facendo sostanzialmente tre attività:
- dall’analisi delle Linee di Mandato del Sindaco e degli obiettivi strategici contenuti nel Documento Unico di Programmazione (c.d. DUP) sono stati individuati 5 obiettivi di valore pubblico con i relativi indicatori e target. Gli obiettivi di Valore Pubblico individuati riguardavano i seguenti ambiti: Turismo, Territorio, Tradizioni, Cultura, Associazioni e Sport, Politiche Sociali/ Educative, Tutela della Salute, Ambiente, Manutenzioni, Sicurezza, Sviluppo Economico, Digitalizzazione, Organizzazione, Sociale;
- grazie al collegamento con gli obiettivi strategici, sono state collegate le performance contenute nel piano degli obiettivi dei singoli Settori. In questo modo si crea la coerenza tra l’operato del quotidiano degli uffici con il fine ultimo dell’azione dell’Ente, ovvero la creazione di benessere per cittadini e territorio;
- sempre con la logica della coerenza, sono stati collegati – quando questo aveva una sua logica – gli indicatori di controllo (tutti o una parte di essi) legati agli altri Piani integrati nel PIAO, ovvero Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (funzionale a “proteggere” il raggiungimento del Valore Pubblico), Piano Triennale del Fabbisogno di Personale (il personale che si assume deve essere funzionale al Valore Pubblico), Piano della Formazione (il personale deve avere le competenze funzionali al raggiungimento del Valore Pubblico), Piano di Organizzazione del Lavoro Agile, Piano Triennale per l’Informatica (comprensivo delle misure legate all’accessibilità), Piano delle Azioni Positive.
Con il PIAO quindi il Comune di Gubbio non ha solamente adempiuto a quanto previsto dalla norma, ma soprattutto si è dotato di una metodologia che permette di misurare:
- Il Valore Pubblico in senso stretto, ovvero verificare se le proprie politiche stanno creando effettivamente un beneficio al territorio (rompendo quindi la non sempre vera correlazione causa/effetto “siccome sono un Ente Pubblico tutto ciò che faccio produce valore pubblico”) e misurando tale beneficio;
- Il Valore Pubblico in senso ampio, ovvero il contributo effettivo della struttura alla generazione del Valore Pubblico, andando anche in questo caso a misurare i risultati raggiunti per ognuno degli indicatori che l’Ente si è dato in ognuna delle dimensioni correlate al Valore Pubblico (Anticorruzione, performance, salute professionale, salute organizzativa).
Con questo concreto strumento di programmazione e controllo (che potremmo chiamare di Smart Management), che si basa anche sulla grande disponibilità e facile reperibilità di dati a seguito dell’importante lavoro di digitalizzazione conseguente all’adesione alle Misure del PNRR, l’Ente ha la possibilità in corso ed a fine anno di monitorare lo stato di avanzamento del proprio percorso verso la creazione del valore pubblico e – in caso di scostamenti rispetto a quello previsto – poter intervenire con misure correttive che possono riguardare le Performance, il fabbisogno di personale, la formazione ecc.
A commento di questo lavoro, le parole della Dirigente del Settore Finanziario, Organizzazione e Servizi Strategici, dottoressa Daniela Franceschetti: “Pur non trascurando le difficoltà incontrate nel costruire uno strumento di programmazione come quello in oggetto, posso affermare che forse per la prima volta, si è riusciti a dare una connotazione veramente manageriale alla programmazione, in quanto con il Piao ed in particolare con l’individuazione del Valore Pubblico, quanto programmato e quanto realizzato riescono ad avere un significato ed un’espressione concreta. Lavorare per obiettivi, non è certo ormai una novità anche per gli Enti Pubblici, ma costruire un efficace strumento che ne misuri la reale portata e l’impatto alla generazione di Valore Pubblico è, a mio parere, molto innovativo. Lavorare su tale strumento ci ha inoltre consentito di superare una difficoltà incontrata spesso nel reperire dati e/o informazione dagli uffici, a posteriori, gli stessi uffici ci hanno evidenziato che conoscere in partenza i dati da misurare, agevola il loro reperimento e soprattutto costituisce una sorta di guida in corso di realizzazione degli obiettivi”.
Gubbio è stato uno dei primi Enti in cui Maggioli ha sviluppato ed adottato un sistema così articolato per la misurazione del valore Pubblico, ma con il PIAO 2024-2026 verrà allargata questa metodologia di pianificazione e misurazione a tutti gli Enti, anche a quelli di piccole dimensioni, poiché si ritiene che una Pubblica Amministrazione, grande o piccola che sia, abbia il dovere di misurare (e rendicontare ai cittadini) come vengono investiti i soldi pubblici e soprattutto con quale impatto sulla loro vita e sull’ambiente in cui vivono.
Infine, sull'Elevata Qualificazione del “Servizio Organizzazione e Servizi Strategici”, interviene la dottoressa Nadia Minelli che fornisce un suo giudizio relativo all’adozione del PIAO: “L’introduzione del PIAO nella PA rappresenta sia una sfida che un’opportunità. L’integrazione degli strumenti di programmazione e la valutazione del valore pubblico rappresentano sue le due colonne portanti. Date queste premesse è chiaro che l’elaborazione, approvazione ed attuazione del PIAO non si conclude mai in via definitiva ma assume il carattere di uno strumento “processuale”; un timone che consente alla P.A. di programmare e di valutare l’appropriatezza dell’impiego delle risorse (scarse rispetto alle esigenze) di cui dispone. Il PIAO, se riceverà le dovute attenzione da parte dei soggetti interessati, potrà consentire alla P.A. di erogare servizi che consentono di migliorare il benessere delle comunità amministrate attraverso l’ottimale utilizzo delle risorse pubbliche.”
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Questo articolo è tratto da InformaticaMAG 1/24
Storie, idee e progetti di innovazione nella P.A.